sabato 2 febbraio 2008

DONATO CALABRESE IN DIFESA DI PADRE PIO

Ecco il mio modesto contributo alla causa di Padre Pio.
Ciao
Donato Calabrese
l'articolo è pubblicato sul seguente sito web:
http://www.donatocalabrese.it/padrepio/oggi.htm


_Un Libro di Sergio Luzzatto getta nuovi veleni sulla vita del
Santo di Pietrelcina_

*Ancora calunnie su Padre Pio*

* *

*Non si può restare assolutamente insensibili di fronte a questo nuovo
veleno contenuto nel libro di Sergio Luzzatto, e così amplificato dai
media nazionali, che in nome della loro pseudoverità non ci pensano due
volte pur di gettare discedito su una delle figure più luminose della
Cristianità del secolo appena declinato, e dell'intera Storia Cristiana.*

* E' vero, come ha detto Padre Cantalamessa, nel corso di una breve
intervista rilasciata al Telegiornale di Rai2, che l'interesse dei media
è quello di badare alla tiratura, e quindi al soldo, con conseguente
crescita di interesse perché, è inutile nasconderlo, quando Padre Pio è
tirato in ballo, subito l'interesse dell'opinione pubblica sale a mille,
con conseguente crescita di audience e, soprattutto, di vendite
librarie, che altrimenti stazionano in una mediocrità disarmante.*

* E' altrettanto vero che le calunnie, che sono state subito riverberate
attraverso il Corriere della Sera, non nuovo a queste uscite (Vedi il
caso del vangelo apocrifo di Giuda) non toccano né la Santità del Padre
stigmatizzato, che non può essere messa in discussione (le stigmate non
sono state considerate nel processo di beatificazione, a causa del
riserbo della Chiesa Cattolica sull'autenticità di tali fenomeni), visto
che Papa Giovanni Paolo II (che ha toccato con mano la guarigione
istantanea di Wanda Poltawska da un cancro alla gola), con la
beatificazione e la canonizzazione, ha ormai messo fine alla lunga
sequela di persecuzioni innescate nei suoi confronti in periodi storici
diversi, né la fede dei fedeli che continuano a pregare e, soprattutto
imitare le virtù, del frate di Pietrelcina. Nè tantomeno noi che lo
abbiamo conosciuto e siamo venuti in contatto personale ed epistolare
con la Sua straordinaria personalità religiosa e mistica.*

* Ma è pur vero che occorre rispondere a questi seminatori di calunnie.
Rispondere sul campo della dialettica storica, con un ventaglio di
riflessioni che inducano, non loro che già partono da idee preconcette
(Luzzatto e chi ha pubblicizzato il suo libro), ma coloro che sono
deboli e fragili nella fede e nella devozione popolare. A coloro che
sono i più indifesi di fronte al male che si veste di bene e di verità
storica, mentre invece scava su piccoli dettagli per creare un edificio
mostruoso, a detrimento di un uomo di Dio la cui santità ha raggiunto
tutti gli angoli del pianeta.*

* Ma voglio partire proprio dall'accusa di questo signor Luzzatto, di
mestiere "Storico", a quanto pare in pensione. Secondo Lui, e tutta qui
sta la sua tesi, Padre Pio"Nel 1919 fece acquistare dell'acido fenico,
sostanza adatta per procurarsi piaghe alle mani". *

* Innanzitutto, l'accusa non è nuova. I detrattori hanno sempre parlato
di piaghe procurate con questa sostanza. Nella mia ignoranza in chimica,
ho cercato il termine sul web ed ho trovato, tra l'altro, questa
precisazione: "Per le sue proprietà antisettiche, il fenolo (acido
fenico) è stato usato come disinfettante; è una materia prima molto
comune nella produzione di coloranti, di farmaci - uno dei più noti è
l'aspirina- e di polimeri. Le soluzioni acquose concentrate di fenolo
causano bruciature alla pelle, ma questa azione è sfruttata in cosmetica
nella produzione di preparati esfolianti, capaci di rimuovere gli strati
superficiali della pelle. Nell'utilizzare tali preparati è buona
precauzione evitare il contatto con occhi e bocca"(fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fenolo)".*

* Fermo restando il fatto che sia vera la richiesta di Padre Pio, perché
orientarsi solo a pensare che Padre Pio non lo abbia richiesto per
disinfettarsi le ferite oppure per eliminare le ascare presenti in
prossimità di esse? E perché pensare che questo acido gli sia servito
per procurarsi le cosiddette "stigmate", la cui profondità, da una parte
all'altra della mano, non può assolutamente avere un origine così
semplicistica? L'acido fenico brucia i tessuti, ma non può provocare
certamente la perforazione delle mani, dei piedi e del costato, come nel
caso di Padre Pio. Scherziamo: questa è pura calunnia, e basta.*

* Riporto, a tal proposito, la testimonianza di un medico che ha
conosciuto personalmente Padre Pio, seguendolo, dal punto di vista
medico, fin dagli anni del suo ritorno a Pietrelcina (1909-1916). E' il
compianto dott. Andrea Cardone di Pietrelcina: *

* “Quando io interrogavo padre Pio sulle stimmate - da notare che le
stimmate erano invisibili(nel detto periodo Pietrelcinese, n.d.r.),
quando il Padre l'ebbe a Pietrelcina - e mi permettevo di toccare quelle
sue mani per saggiarne la consistenza, io arrivavo a congiungere
attraverso le stimmate il mio pollice con il mio indice. Padre Pio
avvertiva un grandissimo dolore. E qualche volta mi diceva: Vuoi fare il
san Tommaso?”.*

* In un'altra dichiarazione, il dott. Cardone scriverà: “Dichiaro io qui
dott. Andrea Cardone, di aver avuto in cura padre Pio da Pietrelcina e
di avergli riscontrato in ambedue le mani fori del diametro di circa cm
1/2 che attraversavano il palmo delle mani da una parte all'altra, tanto
da vedere la luce filtrare ed alla pressione il polpastrello del mio
indice e pollice si toccavano”(Per tutto questo Cfr. Lino da Prata e
Alessandro da Ripabottoni, /Beata Te Pietrelcina, /Frati cappuccini
Pietrelcina, novembre 1975, 2559.*

* Padre Pio ha avuto le stimmate nel 1910, nella contrada di Piana
Romana, in Pietrelcina. Ma, soltanto l'anno successivo comunicherà a
Padre Benedetto, suo direttore spirituale, l'esperienza mistica della
sua stigmatizzazione. Padre Benedetto da San Marco in Lamis prende atto
del fatto accaduto a Pietrelcina e, finalmente, dopo ventuno giorni
giunge la sua lettera a Padre Pio. E' un invito a "non manifestare
niente a nessuno perché: "/secretum Regis abscondere bonum est"(E' bene
tener nascosto il segreto del Re, /n.d.a./). /E' evidente l'intenzione
di Padre Benedetto: nella sua duplice veste di Direttore spirituale di
Padre Pio e di superiore della Provincia cappuccina di
Foggia-Sant'Angelo, mostra di voler mantenere segreto questo /Dono
mistico, /che Padre Pio ha ricevuto da Cristo Crocifisso. Del resto lui
sa molto bene dell'estrema prudenza che ha ispirato il Magistero della
Chiesa di fronte a questi fenomeni.*

* Solo all'arciprete, don Salvatore Pannullo, come si è detto sopra,
Padre Pio racconta ciò che gli è successo a Piana Romana: "/Zi Tore,
fatemi la carità: chiediamo a Gesù che mi tolga questa confusione.
Voglio soffrire, morire di sofferenza, ma tutto nel nascondimento". /*

*
Detto questo, non è certo il sig. Luzzatto, né tantomeno padre Gemelli a
suo tempo, a conoscere bene Padre Pio e le sue stigmate. Una sola
persona le conosceva, avendole analizzate, dal punto di vista medico,
varie volte durante le visite disposte dalla Curia Generale dei
Cappuccini a San Giovanni Rotondo, oltre ad averle viste ben bene
durante un intervento di ernia su Padre Pio, eseguito senza anestesia,
allorché il Padre svenne per il dolore. Questa persona è il dott.
Giorgio Festa di Roma. *

*"La pressione diretta su tutte le lesioni, tanto delle mani che dei
piedi, per quanto dolcemente esercitata (dal Festa), riesce
dolorosissima… Più intense ancora, per quanto egli si studi di
nasconderle, sono le sofferenze che gli procurano, nel camminare, le
lesioni dei piedi: di qui la difficoltà di rimanere per lungo tempo in
stazione eretta, di qui la sua andatura lenta e talora incerta"*

* Fa riflettere, infine, quanto il dott. Festa scrive in riguardo alla
ferita al costato che si manifesta: come "in forma di croce capovolta.
L'asta longitudinale, di questa, misura all'incirca sette centimetri di
lunghezza, parte dalla linea ascellare anteriore a livello del quinto
spazio intercostale, e discende obliquamente fin verso il bordo
cartilagineo delle costole, solcando la cute… L'asta trasversale della
croce è lunga circa quattro centimetri, interseca non ad angolo retto,
ma in modo obliquo, e pressapoco a cinque centimetri dal suo punto di
partenza l'asta longitudinale e si presenta più espansa e rotondeggiante
alla sua estremità inferiore"*

* Può l'acido fenico provocare una ferita così larga e simile al colpo
di una lancia? Ma voglio continuare riportando ancora le dichiarazioni
del dott. Festa: Le lesioni "...non sono il prodotto di una traumatismo
di origine esterna, e… neppure sono dovute all'applicazione di sostanze
chimiche potentemente irritanti". Infine, "a differenza di qualsiasi
altra lesione, riscontrabile nel corpo umano, quelle che appaiono sul
corpo di Padre Pio hanno «contorni nettissimi, niun accenno di reazione
offrono i tessuti che le circondano e non presentano nessuna tendenza a
cicatrizzare, neppure dopo tanto tempo che sono comparse, e nonostante
la loro breve estensione e la loro limitata profondità»". *

* Ma ciò che più colpisce, nello studio approfondito del Festa, è la
risposta all'obiezione che, nel caso delle stigmate, possa trattarsi di
alterazioni spontanee circoscritte della cute, riscontrate in soggetti
neuropatici e con perturbazioni delle facoltà psichiche e mentali.
L'immagine ed il carattere che il Festa tratteggia di Padre Pio mostrano
tutto il contrario: "Il perfetto equilibrio che esiste tra le funzioni
del suo sistema nervoso e le facoltà della sua mente; l'armonia e la
coerenza che si scorge in ogni suo atto, in tutte le sue parole; la sua
consacrazione alla preghiera, alla meditazione e al bene di coloro che
lo avvicinano; la persistenza e la perfetta simmetria delle lesioni che
presenta alla superficie del suo corpo; anche dal punto di vista
clinico, non consentono… in nessun modo di classificare tra questi il
caso di Padre Pio".*

* A conclusione del suo esame il dott. Festa afferma così che le lesioni
e l'emorragia, riscontrate in Padre Pio, "hanno un'origine che le nostre
cognizioni sono ben lungi dallo spiegare. Ben più alta della scienza
umana è la ragione del loro essere", riconoscendo, quindi, che si tratta
di "avvenimenti che la nostra scienza non spiega".*

* Il Festa torna di nuovo, a San Giovanni Rotondo, il 15 luglio
dell'anno successivo, analizzando, stavolta, le stigmate unitamente al
dott. Romanelli. I risultati coincidono in pratica con la descrizione
della prima relazione da parte del Festa che smantella, ancora una
volta, le tesi positivistiche del dott. Bignami, dimostrando in seguito,
con la pubblicazione del libro: "Misteri di scienza e luci della fede",
la soprannaturalità delle stigmate del frate di Pietrelcina(Donato
Calabrese, /Padre Pio da Pietrelcina, /Ed. Zonza,2001, 108-109).*

* Ma poi, come si può conciliare l'uso di una sostanza chimica come
l'acido fenico, da parte di Padre Pio in cinquanta e più anni di
ministero sacerdotale e di stigmatizzazione? Evidentemente Luzzatto e
coloro che lo hanno pubblicizzato non conoscono un acca delle condizioni
fisiche del Frate di Pietrelcina, che, specialmente negli ultimi anni
della sua vita, per ogni minimo movimento aveva bisogno di essere
aiutato. Questo signore che si avvale del titolo di Storico (se sono
questi gli storici...) non conosce proprio nulla di Padre Pio da
Pietrelcina e della sua vita di Crocifisso senza croce. Questo signor
Luzzatto ha costruito tutto su qualche lettera e niente più. Non è così
che si ricostruisce la storia, specialmente quella di una personaggio
complesso come Padre Pio da Pietrelcina.*

* In tutti i cinquantotto anni della Sua stigmatizzazione, Padre Pio non
è stato, certamente, circonfuso dall'acre odore di acido fenico.
Tutt'altro: profumi di ogni tipo di fiore, specialmente di mammole,
violette e rose. Questa è la realtà vera di un uomo Segnato e Benedetto
da Dio col Sigillo delle stigmate. Ed il profumo non lo ha sentito solo
gente semplice, credulona. Il profumo è stato percepito, anche lontano
da San Giovanni Rotondo, da medici e professionisti, oltre che
scienziati. Questa è la verità. Ma qui ci sarebbe da dedicare moltissimo
spazio ed il tempo non lo permette.*

* Padre Pio è stato pedissequamente perseguitato dagli anni Venti in
poi, grazie alle belle informazioni di Padre Gemelli!!!*

* Ci sono centinaia di libri, scritti da giornalisti, scrittori, ed
uomini razionali, che mostrano questa tremenda realtà. Padre Pio è stato
perseguitato e la Sua santità rifulge eroicamente proprio nei lunghi
anni delle persecuzioni e delle reclusioni (Sì, è stato quasi recluso
nel convento di San Giovanni Rotondo dal 1931 al 1933 col divieto di
vedere chicchessia).*

* Le persecuzioni sono continuate fino a pochi anni dalla sua morte.
Eppure, nonostante Egli abbia subito tutto con spirito di obbedienza
alla Chiesa, è stato pedissequamente e sistematicamente perseguitato.
Eppure non un lamento è uscito dalle sue labbra: "Anche quando percuote,
la Chiesa è Madre", queste le sue parole. Questo il contrassegno della
sua sfolgorante santità.*

* Per quanto riguarda, invece, la presunta ostilità di Papa Giovanni
XXIII nei confronti di Padre Pio, basta citare quanto ha dichiarato
mons. Loris Capovilla, all'epoca segretario particolare del Papa Buono:
**“**Da parte di Giovanni XXIII non c’era alcun pregiudizio. Erano gli
uffici a trasmettere notizie negative su quanto accadeva a San Giovanni
Rotondo, e il Papa non poteva far altro che prenderne
atto**”(L'Avvenire, 27/10/2007).*

* Del resto la Storia della Chiesa è piena di episodi di incomprensione
tra santi e santi. Sono esseri umani, con difetti e virtù, seppure
erociamente vissute, di altri esseri umani. Basta ricordare al
rimprovero di Paolo, nei confronti di Pietro(Gal 2,14), ad una certa
incomprensione, se non proprio derisione, di San Camillo de Lellis da
parte di san Filippo Neri, e, per venire ai secoli nostri, all'eccessiva
severità di sant'Alfonso Maria de' Liguori nei confronti di san Gerardo
Majella.*

* Chi è Padre Pio da Pietrelcina? Solo chi non lo conosce può arrivare a
fargli ancora tanto male, dopo tutto quello che ha subito. Padre Pio è
un Santo. E' un grande Santo. Un mistico. Un uomo di Dio.*

* Donato Calabrese*

* *